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Approfondimenti

I palazzi storici di Pisa

l Palazzo Mediceo
Questo stupendo edificio che si affaccia sui Lungarni fu teatro di una duplice e disperata tragedia. Il Palazzo Mediceo, già Spinola, ora sede della prefettura, costruito in stile gotico, ma largamente restaurato, vide infatti la tragedia di don Garcia ucciso dal padre e la disperata fine di sua madre, Eleonora di Toledo, morta dodici giorni dopo di crepacuore.

I palazzi sui Lungarni

Lungarni

Molti dei più bei palazzi pisani si affacciano sui quattro lungarni compresi tra il Ponte della Fortezza e il ponte Solferino. Oltre a quello Toscanelli, dalla facciata attribuita a Michelangelo, varrà la pena di ricordare il trecentesco palazzo Gambacorti, oggi sede del Comune, con le snelle bifore che si aprono sul paramento di pietra a strisce bicolori, o `vergato'. Sulla sua porta fu ucciso a tradimento nel 1392 Pietro Gambacorti. Ci sono poi il Palazzo Mediceo, il palazzo Agostini, o dell'Ussero, dalla facciata rivestita di una ricchissima ornamentazione gotica in cotto del XV secolo, il Palazzo 'alla giornata' (già Lanfreducci, poi Upezzinghi), dal bellissimo prospetto tutto in marmo, di Cosimo Pugliani, il Palazzo Reale, disadorna mole cominciata nel 1559 da Baccio Bandinelli, già teatro di fastosi ricevimenti e incorporante, sul tergo, un'antica torre, detta della Verga d'Oro. Sulla sua sommità Galileo fece osservare al granduca i pianeti col cannocchiale.

La foto è di Federico Parenti, CC BY-SA 2.0)

Il Palazzo dei Cavalieri

Palazzo dei Cavalieri

Giorgio Vasari nel 1562 trasformò il Palazzo degli Anziani (se ne vedono alcuni resti sul fianco destro) nel sontuoso Palazzo dei Cavalieri (o della Carovana, così detto perché vi si tenevano i corsi d'istruzione delle `carovane' dell'ordine). Oggi altri giovani non meno valorosi hanno preso il posto dei nobili cavalieri che qui si apprestavano alle spedizioni d'Oltremare. L'edificio è infatti sede della Scuola normale superiore, il celebre collegio universitario fondato da Napoleone e ricco di gloriose tradizioni nel campo delle lettere e della ricerca scientifica (vi furono allievi, tra gli altri, Giosuè Carducci ed Enrico Fermi). Davanti al palazzo, la cui facciata è adorna di busti, di stemmi e di graffiti con trofei guerreschi, si erge la statua di Cosimo I, del Francavilla (1596), con la sottostante fontana detta del Gobbo dei Cavalieri.

La foto è di Gerry Labrijn, CC BY-SA 2.0)

Torre della Muda
In piazza dei Cavalieri sorgeva la tristemente famosa torre della Muda, poi detta della Fame in ricordo dell'atroce fine del conte Ugolino della Gherardesca. Accusato, forse a torto, di volersi insignorire della città vi fu rinchiuso nel 1288 a morire di fame insieme ai figli e e ai nipoti. Ma di quell'efferato episodio resta solo il ricordo nel più tragico tra i canti dell'Inferno dantesco, perché la piazza fu completamente trasformata da quando, nel 1561, Cosimo I de' Medici cominciò a far costruire gli edifici destinati alla sede ed ai servizi dell'ordine sacro e militare di Santo Stefano, da lui istituito per combattere i pirati che infestavano le coste del Mediterraneo.

Il Palazzo dell'orologio

Palazzo dell'orologio

Al progetto con cui Vasari ridisegnò la piazza dei Cavalieri si deve pure il Palazzo dell'Orologio, ricavato dall'unione delle medievali torri delle Sette Vie e della Fame. Nel prospetto in curva decorato di affreschi ormai consunti si apre un voltone comunicante con via della Faggiola.

La foto è di Gerry Labrijn, CC BY-SA 2.0)